I disastri naturali - L'acqua ci minaccia così
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L ’acqua è importantissima per la vita, ma può anche distruggerla attraverso i disastri naturali: alluvioni, inondazioni, maremoti causano tremendi disastri per l'ambiente e per la popolazione.
I disastri naturali hanno diverse cause.

Le tempeste di neve sono caratterizzate da nevicate, pioggia ghiacciata, temperature bassissime.
Esse possono causare difficoltà di circolazione sulle strade e danni alla rete elettrica, inoltre la temperatura cala notevolmente.

Le alluvioni sono disastri naturali molto gravi.
Avvengono quando nevica molto rapidamente o quando piove moltissimo.
Possono anche essere causate dallo straripamento di un fiume, da un maremoto o dal crollo di una diga.
In seguito a un'alluvione, si possono allagare i locali sotterranei di una casa, come cantine e garage.
Oppure possono essere sommerse intere case.

Se troppa acqua può essere disastrosa, anche la sua mancanza può causare seri danni.
La siccità è un fenomeno molto lento, ma quando avviene distrugge il territorio e rende molto difficile, se non impossibile, la vita di piante, animali ed esseri umani.

Un'altra terribile minaccia sono i maremoti o tsunami.
Queste onde gigantesche sono causate da sconvolgimenti del suolo oceanico, come terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Gli tsunami possono viaggiare velocissimi sotto la superficie dell'oceano e abbattersi con violenza sulla costa, distruggendo tutto quello che trovano. Alcuni fenomeni, come i monsoni che colpiscono l'India o gli uragani che colpiscono 
i Caraibi, sono causati da particolari condizioni meteorologiche.

Tuttavia ormai è stato provato che l’aumento dei disastri è dovuto all’inquinamento atmosferico e alcondizionamento delle acque imposto dall’uomo, che ha costruito dighe, canalizzato fiumi, realizzato barriere lungo le coste. 
La natura però si oppone a queste costrizioni, sfoderando talvolta una forza inarrestabile.
Inondazioni e alluvioni


Le inondazioni sono disastri naturali molto gravi e ogni anno causano miliardi di danni.
Il termine alluvione si usa per indicare un'inondazione catastrofica, che provoca danni terribili per l'uomo.

Le inondazioni possono verificarsi lungo le coste o in prossimità dei fiumi.

Quando piove, l'acqua che cade viene assorbita dal terreno e dalle piante, oppure defluisce nei fiumi e nei laghi.
Se piove in modo molto intenso, il terreno si satura e non assorbe più acqua; l'acqua in eccesso finisce nei fiumi, finchè anche questi non riescono più a contenerla, straripano e allagano il territorio circostante.

Una alluvione trasporta grandi quantità di suolo e detriti strappati dalla forza dell'acqua, provocando ulteriori danni e rendendo più difficili i soccorsi. Non è raro che, in collina e in montagna, una alluvione sia accompagnata da frane o smottamenti.

Le alluvioni più importanti che hanno interessato l’Italia, causando anche la morte di molte persone, sono state quelle del Po nel Polesine (1951), dell’Arno (1966) e del Po nel Nord Italia (1994 e 2000).

Sin dall'antichità l'uomo ha costruito le città vicino al mare o ai fiumi, per avere acqua, terreni fertili e altre importanti risorse. In alcuni paesi, come l'Olanda, l'uomo ha costruito barriere e sistemi di drenaggio, per strappare l'acqua al mare.
Questi luoghi sono tuttavia i più soggetti a inondazioni.

Per proteggersi dalle alluvioni, l'uomo costruisce argini, dighe, canali.
Tuttavia, il disboscamento, l'eccesso di costruzioni e di opere edilizie, la nascita di grandi città e metropoli, rompono spesso l'equilibrio idrogeologico e aumentano la possibilità di inondazioni.

Sebbene un'alluvione sia un evento imprevisto, oggi in Europa i satelliti Meteosat permettono di fare previsioni del tempo molto accurate.
Le inondazioni sono però causate da forti piogge, sotto coltri di nubi che impediscono ai satelliti di vedere cosa accade sulla superficie terrestre.
Per questo motivo i veicoli spaziali Envisat ed ERS dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono dotati di strumenti radar in grado di vedere attraverso le nubi, sia di giorno che di notte.
Questi strumenti raccolgono dati importanti per affrontare le inondazioni.
Tsunami e maremoti
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Lo tsunami è un fenomeno che può avere effetti devastanti sulla natura e sugli insediamenti umani.
Tsunami è l'unione di due parole giapponesi.
Tsu significa porto - Nami significa onda.
Quindi la traduzione letterale è onda di porto, cioè un'onda che aumenta di altezza e velocità mano a mano che si avvicina alla costa.
In italiano tsunami è sinonimo di maremoto.

Infatti lo tsunami è la conseguenza di un violento sconvolgimento dei fondali oceanici, come un terremoto di magnitudo 7 o superiore, un'eruzione vulcanica, una frana sottomarina o l'impatto di un meteorite.

La superficie della terra è composta da grandi zolle.
Per effetto della materia incandescente sottostante, le zolle sono spinte verso l'alto e il basso,l'una contro l'altra, l'una a fianco dell'altra.
Quando una zolla oceanica si scontra con una zolla continentale, può accadere che la zolla oceanica scivoli sotto quella continentale, causando un terremoto.

In seguito al terremoto, una parte della crosta terrestre sprofonda, mentre l'altra sale, generando uno spostamento dell'acqua dell'oceano verso l'alto.
Ma la forza di gravità spinge velocemente l'acqua verso il basso e la superficie dell'oceano ritorna come prima.

Il movimento di queste enormi masse d'acqua produce un'incredibile quantità di energia.
Anche se la superficie dell'acqua sembra piatta, sotto si possono formare delle onde che si muovono a 500/1000 km orari, una velocità paragonabile a quella di un aeroplano.

Gli tsunami spostano moltissima acqua, producono una grandissima energia e possono percorrere anche migliaia di km.

La forza distruttiva di uno tsunami è data dall'altezza della colonna d'acqua sollevata, un terremoto in pieno oceano può essere estremamente pericoloso, perché può essere in grado di sollevare e spostare tutta l'acqua presente al di sopra del fondale marino.

Quando lo tsunami raggiunge la costa, l'onda trova un fondale sempre più basso.
Questa enorme massa d'acqua tende a sollevarsi, la sua energia si concentra e l'onda invade la costa o l'isola in modo violento.

A seconda del fondale, l'onda può assumere forme diverse.
Talvolta invade la terraferma come farebbe un'alta marea.
Altre volte si forma una mostruosa muraglia d'acqua, che si abbatte sulla costa con effetti devastanti.

Le coste del Giappone sono quelle più colpite da questo fenomeno, a causa dei frequenti terremoti che avvengono nella zona antistante e per la mancanza di barriere e ostacoli che smorzino la potenza degli tsunami.
Le piogge acide
Disegno piogge acide

Le piogge acide sono piogge che contengono sostanze acide.

Queste sostanze sono presenti nell'atmosfera, come conseguenza dei processi di combustione degli idrocarburi (soprattutto il carbone), e precipitano sulla terra, trasportate dalla pioggia.

Vediamo come funziona questo fenomeno.
Centrali termoelettriche, scarichi delle auto, impianti di riscaldamento riversano nell'atmosfera milioni di tonnellate di anidride solforosa (SO2) e di ossidi di azoto (NOX).

Questi gas, reagendo con il vapore acqueo presente nell'atmosfera sotto forma di nuvole, formano acido solforico e acido nitrico.

La ricaduta, con le piogge, di tali composti chimici può verificarsi anche molto lontano dal luogo dove sono stati emessi questi gas, perchè i venti spostano continuamente l'aria e le nuvole.

Le piogge acide hanno effetti molto negativi su tutto l'ambiente:
- danneggiano gli alberi, che si ammalano e si seccano
- accelerano lo scioglimento dei ghiacci
- inquinano i laghi, uccidendo animali e piante che li popolano
- attaccano il marmo e danneggiano i monumenti.

C'è un rimedio al problema degli idrocarburi: utilizzare sempre meno i combustibili fossili e usare sempre più le fonti rinnovabili, come l'energia solare, eolica, idrica, geotermica, delle maree e delle biomasse.
Le piogge acide
Alcuni disastri naturali sono legati a condizioni meteorologiche che l'uomo non può controllare.
Sappiamo però che l'inquinamento ha pesanti influssi sul clima della terra.
Il primo passo da fare sarebbe quindi inquinare di meno.

Un'altro passo importante è quello di rispettare di più l'ambiente naturale, ripiantando i boschi e diminuendo l'uso eccessivo del cemento.

Oggi, in Europa e in tanti altri paesi, vengono utilizzati i satelliti per monitorare le coste e i territori a rischio, per mettere in allerta le popolazioni ed evitare stragi tra la popolazione.
Questo sistema viene utilizzato negli Stati Uniti quando si formano gli uragani e in Giappone quando si formano gli tsunami.