Ruscelli, torrenti e fiumi
Clicca qui per vedere il filmato
Clicca qui per fare il quiz

La terra è ricoperta da una rete di fiumi e torrenti, chiamata sistema fluviale, che trasporta l'acqua dalle montagne al mare.

Tutti i fiumi e i torrenti hanno origine dai ruscelli, piccoli corsi d'acqua formati dall'acqua piovana.
Quando piove, parte dell'acqua penetra sotto la terra ed alimenta le sorgenti sotterranee.
Però la maggior parte dell'acqua corre sulla superficie, infilandosi tra le fenditure delle rocce, che la canalizzano giù dalle montagne.

Ci vuole molto tempo perchè questi rivoli e ruscelli si uniscano tra loro per formare dei torrenti.
Quando i torrenti più grandi si uniscono si formano i fiumi.
Infatti un fiume è come un grande torrente.

I torrenti maturi si muovono più lentamente, perchè nel tempo hanno corroso le rocce e scavato il loro letto.
I sistemi fluviali hanno un grande impatto sul paesaggio.
L'acqua che scorre erode continuamente la terra in cui passa e nel corso di milioni di anni la topografia del suolo può cambiare profondamente.
Noi utilizziamo l'acqua dei fiumi per bere, come via di trasporto, per le industrie, per l'agricoltura.
Attraverso le inondazioni, i fiumi depositano nella terra molti minerali, rendendola più fertile.
Materiale didattico per la classe terza
Dove va la corrente?

Mappa concettuale

Verifica
Percorso didattico "La Valmarecchia" - classi prima e seconda

La ricerca

Mappa

Valmarecchia
Le sorgenti del fiume Marecchia si trovano nei pressi di Pratieghi alle pendici del Monte Zucca (1263 m).
La Valmarecchia fu abitata fin dall'antichità, come testimoniano i reperti conservati nel piccolo museo di Verucchio.

Lungo la Valmarecchia sorgono diverse rocche e castelli malatestiani.
I più conosciuti sono Castel Sismondo a Rimini, il Castello di Santarcangelo, il Castello di Verucchio, Palazzo Marcosanti a Poggio Berni, la Rocca di Montebello e il Castello di San Leo.

Dai castelli di Verucchio e di Montebello si godono dei bellissimi panorami della Valmarecchia.

Lungo il corso del fiume è stata tracciata in questi anni una pista, che rappresenta una bella passeggiata per pedoni e ciclisti.
Parallelamente al corso del fiume corre la Via Marecchiese, la cui esistenza è testimoniata già a partire dalla fine del 1300.

La gita

Con le classi prima e seconda abbiamo raggointo Poggio berni e abbiamo passeggiato lungo il greto del fiume.
Ecco alcuni pensieri scritti dagli alunni di seconda:
Oggi siamo andati in pulmino nel parco della Valmarecchia. (Mattia)

Quando siamo arrivati abbiamo scavalcato la sbarra e abbiamo camminato fino al fiume e ci siamo divertiti molto. (Alessia)

Siamo andati vicino al fiume e nel suo letto abbiamo trovato la creta. (Nikita)

Io ho tirato la creta con un sasso sopra nel fiume e mi sono divertito molto. (Lorenzo)

Abbiamo trovato due guide, una si chiamava Monica e il nome dell'altra non lo sappiamo. (Daniela)

Ci ha spiegato che il Marecchia è il fiume più lungo di Rimini e viene dal Monte Zucca, alto 1200 metri. (Veronica)

Il fiume ha 12 ruscelli o affluenti. (Fabio)

La guida ci ha spiegato la flora e la fauna del fiume. (Marco)

L'ortica è una pianta che se la tocchi con le mani pizzica. Al nostro gruppo la guardia ecologica ha fatto assaggiare il gambo di una pianta, per me non era molto buono. Dopo ho sentito il profumo della menta. (Silvia)

C'erano dei fiori che io ho chiamato "fiori banana" perchè erano gialli banana. (Federico P.)

La guardia ecologica ci ha fatto vedere delle paperette. (Domenica)

La cosa che mi è interessata di più è che i cacciatori si mettono in una casetta e sparano alle anatre. (Elena)

Mi sono divertita a buttare i sassi nell’acqua. (Giada)

La flora

Ecco alcune piante spontanee che crescono lungo la riva del fiume.
rosa.jpg (4111 byte)

La rosa canina appartiene alla famiglia delle Rosacee.

Cresce in cespugli fino a 1500 metri di altitudine.

I petali e le foglie si usano per fare le tisane.

menta.jpg (7203 byte)

La menta fa parte della famiglia delle Labiate.

E' una pianta molto forte e ne esistono diverse specie, che possono andare da qualche decina di centimetri fino a un metro di altezza.

Si utilizza in cucina per aromatizzare i cibi, per fare infusi e sciroppi.

In estate le granite e i ghiaccioli alla menta sono molto rinfrescanti!

rovo.jpg (5168 byte)

La mora di rovo appartiene alla famiglia delle Rosacee.

Cresce in tutta Italia, soprattutto nei boschi.

Le more maturano tra giugno e agosto e sono buonissime!

lupino.jpg (6802 byte)

Il lupino appartiene alla famiglia delle Papilionacee.

Cresce un po' dappertutto, ma ha bisogno di terreni silicei.

Di questa pianta si utilizzano i semi, che si raccolgono tra giugno e agosto, poi si fanno bollire in acqua salata per un paio d'ore circa.

assenzio.jpg (5204 byte)

L'assenzio fa parte della famiglia delle Composite.

Cresce spontaneamente lungo i sentieri e fra i ruderi fino a 2000 metri di quota. I fiori gialli mettono molta allegria.

Con le foglie sono utilizzati per fare tisane e per aromatizzare vini e grappe.

ortica.jpg (5867 byte)

L'ortica fa parte della famiglia delle Urticacee.

Cresce spontaneamente in ogni condizione di clima e di terreno.

Le foglie sono urticanti, perciò bisogna maneggiarla con i guanti o prenderla dal gambo.

Contiene numerosi principi utili, soprattutto contro la forfora.

canne.jpg (7238 byte)

La canna palustre fa parte della famiglia dell Graminacee.

E' molto diffusa nelle zone paludose e lungo le rive di fiumi e laghi.

Con le canne si possono fare tantissime cose e i bambini che vivono in campagna lo sanno bene: capanne, canne da pesca, steccati...



Il plastico

Gli alunni di prima, dopo l'uscita nella Valmarecchia con le guardie ecologiche, hanno costruito un plastico con la cartapesta.
Da un lato c'è il Monte Zucca con la sorgente del fiume Marecchia e dal lato opposto c'è il mare Adriatico, dove il fiume sfocia ad estuario.
Con le bandierine hanno segnato i nomi dei paesi e delle città che si trovano nella valle, lungo il Marecchia e i suoi affluenti, come Rimini, Verucchio, Santarcangelo, Montebello, Novafeltria.
Percorso didattico "I grandi fiumi" - classe quinta

Poesia





I FIUMI , di Giuseppe Ungaretti

Questi sono
i miei fiumi.
Questo è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil'anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre.
Questa è la Senna
e in quel suo torbido
mi sono rimescolato
e mi sono conosciuto.
Questi sono i miei fiumi
cantati nell'Isonzo.
Questa è la mia nostalgia.
Questo è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e ardere d'inconsapevolezza
nelle estese pianure
che in ognuno
mi traspare
ora ch'è notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre.

disegni di Ambra, classe quinta

Analisi della poesia

In questo testo poetico Ungaretti parla dei suoi ricordi legati a quattro fiumi, che hanno segnato momenti importanti della sua vita.
L'acqua è il simbolo della vita, dei suoi genitori, ricordati dal fiume Serchio, il fiume della "propria gente".
Il fiume Senna richiama gli anni trascorsi in Francia, quando scoprì la sua vocazione letteraria.
L'Isonzo gli ricorda la triste esperienza della Prima Guerra Mondiale.
Il Nilo ricorda la sua infanzia, infatti Ungaretti nacque ad Alessandria d'Egitto nel 1888.

Testo - Esplorare un fiume

IL MARECCHIA - Una domenica d'inverno andai con Monica e la sua famiglia nella loro casa in montagna, a Mulino di Bascio, che si trova vicino a Pennabilli, in provincia di Pesaro. Dietro la loro casa scorre il fiume Marecchia, che arriva fino a Rimini. Attraversammo un piccolo bosco e arrivammo al fiume. Io rimasi di stucco. Era bellissimo, c'erano tantissimi sassi e minerali, che ci divertivamo a sbriciolare in piccole frammenti luminosi. Il fiume scorreva tranquillo, la leggera brezza e le pochissime onde ti davano la sensazione di essere al mare. Lì c'era una tranquillità incredibile. Gli unici rumori che si sentivano erano le macchine che passavano sul ponte, gli alberi mossi da quel leggero venticello e il fruscio dell'acqua. Il fiume Marecchia è bellissimo d'estate, perchè ci puoi fare il bagno, ma anche d'inverno ci si diverte: puoi andare sulle altalene, nelle casette di legno, giocare al campo da calcio o camminare sui sassi in mezzo al fiume e passare dall'altra parte.
Testo di Sara

IL PIAVE - Nell'inverno del 1999 sono andato a sciare sulle montagne del Veneto e ho visto il fiume Piave che scorreva lentamente. Nasce dalle Alpi Carniche e sopo un lungo percorso sfocia nel mar Adriatico, nei pressi di Venezia. Nel punto in cui l'ho visto era ancora un torrente ricco d'acqua, che scorreva a valle. Un giorno sono andato a Pieve di Cadore, dove il fiume è ricco d'acqua e a Longarone, dove il Piave riceve il Vajont. Nel novembre del 1963 ci fu un disastroso straripamento causato da una frana e ancora oggi si vedono i resti di questo disastro. Ho seguito il corso del fiume in automobile e a Santo Stefano di Cadore entra in una gola. Sono rimasto affascinato dalla bellezza del paesaggio. Quando il fiume si è allargato a valle, ho visto campi coltivati, paesi, ponti e tante centrali idroelettriche. Sulle sue rive sono state combattute delle battaglie nella Prima Guerra Mondiale e a Vittorio Veneto gli Italiani sconfissero gli Austriaci: da allora fu soprannominato "il fiume sacro".
Testo di Massimiliano

UNA SORGENTE ALPINA - C'era una sorgente in quel bosco, sulle Alpi. Nel fitto degli alberi ho scorto una piccola, lunga cavità piena di acqua gelida e trasparente: una sorgente. Non si sentiva scrosciare l'acqua ma solo un lieve tonfo, infatti le rocce e le cascatelle di terra attutivano il rumore che faceva. Scendendo l'acqua nella cavità andava più veloce, anche perchè non c'erano nè rocce, nè terra nella cavità per fermarla o rallentarla. Lì ho visto un uccellino, che "beccava" per bere un po' d'acqua, ha aperto e arruffato le penne per non sentire freddo e saltellando, senza volare, si è allontanato. Con dei bicchieri di plastica abbiamo bevuto. Mamma mia com'era fredda! Faceva venire i brividi nei denti e lungo la schiena. Brrr! E indovina un po' cosa c'era lì vicino? Un fungo bellissimo e di certo velenosissimo!
Testo di Ambra

LA DORA BALTEA - Siamo andati a vedere il Monte Bianco e appena abbiamo parcheggiato in pianura e sono sceso dall'auto ho sentito un rumore dietro di me. Ma che cos'era? Al primo momento sembrava un taglialegna, ma mi sono girato ed era un fiume, la Dora Baltea. Era un po' stretto ma trasportava molta acqua e andava molto veloce. Al di là del fiume c'erano un po' di coltivazioni e degli alberi. Mi sono sentito felice.
Testo di Luca

IL DRIN - Uno dei fiumi più belli delle Alpi Albanesi è il Drin. E' posto tra le scure e fitte foreste che si stendono ai piedi del gruppo del Mal Zii, solitario e pittoresco. Nelle giornate limpide la parete nord del Mal Zii si specchia insieme a un'infinità di abeti nelle acque limpide e movimentate del fiume Drin. Questo paesaggio affascina sempre il visitatore, che viene preso come da un incantesimo. E' facile capire come i montanari albanesi abbiano creduto che qui vivessero maghi, streghe, ninfe e folletti e che sia nata la leggenda secondo la quale nel fiume Drin sarebbe caduto e si sarebbe sciolto un arcobaleno.
Testo di Klevis

L'INN - E' un fiume dell'Europa centrale, lungo 510 km. Nasce in Svizzera dal lago di Sils, attraversa la Svizzera, il Tirolo, l'Austria, la Bassa Baviera e sfocia nel Danubio. Io l'ho visto a Hall in Austria, a pochi chilometri da Innsbruck. Aveva un'acqua verdastra e scorreva lentamente. C'erano tanti vecchi ponti di legno per attraversarlo. Molti andavano in bicicletta lungo il fiume sulle piste ciclabili. Hall era proprio un posto meraviglioso con tanta bella natura; il fiume, la città tirolese ed una montagna alta a strapiombo da una parte della strada principale, ed una bella foresta, pascoli e montagne più basse dall'altra parte.
Testo di Francesco

Le rime incrociate



La sorgente è placida
con due etti
di insetti
e una rana che gracida
Ambra

Tanti fiumi in Albania
tutti belli
tranne quelli in cui si riflettono vecchi castelli
è la città mia!
Klevis

In un azzurro fiume
si rispecchiano le stelle
che belle
sembrano un lume.
Silvia

Ecco un fossato
con tante rane
che per le danze sono frane
questo fossato scorre vicino a un prato.
Francesco

Son sopra e sotto il mare le stelle
quelle sopra son da ammirare
le altre si posson toccare
ma son tutte luminose e belle.
Jasmine

Nella mia mente
c'è un fiume
che sembra un lume
super splendente.
Silvia e Marco

Un bambino butta nel fiume lontano
la sua barchetta
che galleggia come una vera barchetta
che il fiume spinge ancor più lontano.
Giulia

Lungo il tuo corso tortuoso Loira immensa
lanci orgogliosa i tuoi castelli
così bianchi e tanto belli
contro il celeste del cielo immenso.
Luca

Solo un fiume
passa sotto Parigi
dove ci sono tanti amici
che girano di notte con un lume.
Monica

I fiumi son belli
come gli animali
che volano con le proprie ali
son quasi tutti snelli.
Klevis

In viaggio lungo un fiume

TESTO - Osserva il corso d'acqua di un fiume sulla carta geografica. Prova ad immaginare di organizzare un viaggio d'esplorazione lungo il suo corso.

LA SENNA - Eccomi all'altopiano di Langres, dove nasce la Senna. Il fiume scorre verso nord ovest, attraversa vari altipiani, poi passa la pianura della Champagne, riceve vari affluenti e dopo 776 km si getta nell'Oceano Atlantico. Parto dalla sua meravigliosa sorgente, che ingrandendosi diventerà la Senna. La strada è lunga, all'inizio viaggerò in auto. Quando raggiungo la champagne sono circondata da colline coperte di vigneti, dalle cui uve si ricava uno dei vini più pregiati e famosi in tutto il mondo: lo champagne. Dopo vari chilometri il fiume diventa navigabile, salgo su una barca e attraverso un'estesa pianura coltivata a ortaggi, frumento e frutta, finchè arrivo a Parigi! E' la città di ritrovo di molti artisti, persino Ungaretti scrisse una poesia in cui ricordava la Senna. Lì mi imbarco su un "bataux-mouche", il battello-mosca che attraversa tutta la città. Sbarco per osservare la Tour Eiffel, progettata nel 1889 dall'ingegnere Eiffel: è composta da 15000 pezzi di ferro e pesa circa 3000 tonnellate. Trascorro una giornata a visitare Versailles. Torno a Parigi per visitare Notre Dame, il Louvre, il Museo delle armi, il Mausoleo di Napoleone Bonaparte, che nel 1804 divenne imperatore della Francia. Una sera vado al Moulin Rouge a cenare e a vedere le ballerine che ballano il can-can come nell'Ottocento. Mi rimbarco il giorno dopo e percorro la Senna fino a Le havre, passo sotto il nuovissimo ponte bianco inaugurato pochi anni fa, e mi ritrovo nella Manica, il canale che divide Francia e Regno unito e in cui sfocia la Senna.
Sara e Massimiliano

LA LOIRA - La Loira è un fiume francese che nasce dal Massiccio Centrale. Lì il corso d'acqua è una sorgente, che si trasforma presto in un torrente e, a mano a mano che scende nella pianura diventa un grande fiume. La pianura è verde, con i fiori gialli della soia che mettono allegria: sembra di stare in Paradiso. Grazie al territorio pianeggiante si coltivano ortaggi, frutta e frumento. Sulle colline si producono alcuni dei vini più pregiati del mondo. Il corso d'acqua viaggia di giorno e di notte, è navigabile e attraversa importanti città: Orleans, Tour e Nantes. Lungo il fiume ci sono anche numerosi castelli, come Azay-le-Rideau, Chenonceaux, Chambord e Cheverny, che si specchiano nell'acqua del fiume. Chambord era il preferito di Francesco I e in alcuni castelli fu ospitato Leonardo da Vinci. Il fiume Loira finisce il suo corso sfociando nell'Oceano Atlantico.
Klevis

La Regata ad Argenteuil

Claude Monet (1840 - 1926) dipinse questo quadro nel 1872 ad Argenteuil, un paese della Francia settentrionale attraversato dalla Senna.
Proprio in questo periodo Monet cominciò i suoi primi lavori impressionisti, diventando un maestro nell'esprimere con poche pennellate le sagome chiare delle vele e il loro riflesso nelle acque azzurre e placide del fiume. Il quadro (48x75 cm) è conservato al Musèe d'Orsay di Parigi.

Gli alunni di quinta hanno tratto spunto dalla tecnica usata da Monet in questo quadro per riprodurre i riflessi degli oggetti nell'acqua.
Passa con il mouse sui disegni per vederli ingranditi

Sara
Nicola
Monica
Ambra
Francesco
Giulia
Marco
Luca
Klevis
Cristian Silvia Max